Gli animali che vanno in letargo sono da sempre tra quelli che riscuotono maggior fascino proprio per questa particolarità. Scopriamo quali sono i più famosi tra tutti.
Quando si parla di animali che vanno in letargo si intendono quelle specie che in un dato periodo dell’anno sono solite ritirarsi per fare dei lunghi sonnellini.A differenza di quanto si pensi, ogni animale segue il letargo secondo tempi e modalità tutte sue. Ciò nonostante si può fare un’analisi a grandi linee del modo di comportarsi di molti di loro e di quali, tra tutti, sono gli animali che vanno più facilmente in letargo.
Animali che vanno in letargo in autunno
Sebbene sia difficile fare un elenco di animali che vanno in letargo, si possono certamente ricordare i più importanti.
Tra quelli che iniziano il letargo già con l’arrivo dell’autunno ci sono ad esempio il ghiro, il riccio, la marmotta e gli anfibi come le vipere o le salamandre. Alcuni di loro come ad esempio il riccio, hanno più letarghi durante l’anno. Basti pensare che, sempre il riccio, ama andarci anche in primavera mentre in estate arriva a dormire per mezza giornata.
Animali che vanno in letargo in inverno
Andando invece agli animali che vanno in letargo durante la stagione invernale, sono sicuramente da ricordare l’orso (sia polare che bruno), lo scoiattolo, il pipistrello, la formica e la tartaruga.
Anche in questo caso, le modalità sono solitamente diverse. Gli orsi polari, ad esempio, tendono a rintanarsi quando il freddo è tale da far spendere loro più energie di quante ne consumerebbero con il cibo. Si tratta quindi di un vero e proprio istinto di sopravvivenza che mettono in atto preparandosi una tana con largo anticipo per poi rifugiarsi in una sorta di stato di torpore che non impedisce loro di continuare a nutrirsi, a fare cuccioli e a sfamarli. Gli scoiattoli, invece, hanno l’abitudine di fare scorte di cibo da consumare poi durante l’inverno alternando così dei momenti di veglia con altri di totale riposo.
Il momento del letargo è quindi molto importante per tutti questi animali che, in questo modo, riescono a preservare la specie e a mantenersi in forze nonostante le temperature rigide e le condizioni di vita spesso meno agevoli rispetto a quando c’è la bella stagione.